Per chi non è del settore, di certo si starà chiedendo di cosa stiamo parlando. Per tutti gli altri, ecco un piccolo ripasso. Con “navi da diporto” si intendono tutte le navi, le imbarcazioni e i natanti, che possono navigare in acque marittime e interne con un unico fine sportivo e ricreativo. Non vi sono, quindi, scopi commerciali e, per questo, in Italia abbiamo diverse normative da rispettare.
Come distinguere le navi da diporto?
In particolare, quando trattiamo di norme che regolamentano la navigazione da diporto dobbiamo essere molto precisi nella terminologia che usiamo. Nel linguaggio di tutti i giorni utilizziamo termini come “barche”, “imbarcazioni”, “yacht” come sinonimi di “navi”. In realtà, il Codice della Navigazione da Diporto (art.3 del D. Lgs 171/2005) distingue i mezzi in:
unità da diporto, ovvero le costruzioni con qualunque mezzo di propulsione destinate alla navigazione da diporto;
nave da diporto, che comprende le unità di scafo con lunghezza superiore ai 24 metri;
imbarcazione da diporto, ovvero le unità con scafo con lunghezza che varia dai 10 ai 24 metri;
natante da diporto, che include le unità da diporto a remi, quelle con scafo pari o inferiore ai 10 metri e ogni unità con remi e con scafo entro i 10 metri utilizzate in acque interne.
Il termine navi da diporto spesso viene sostituito con “yacht” o “grandi yacht”. Sono il tipo di imbarcazione solitamente usate da privati proprio in questo periodo estivo, ma non solo.
Come distinguere uso privato e uso commerciale?
La distinzione viene chiarita sempre all’interno del Codice della Navigazione da diporto:
Per uso privato si intende quando il mezzo da diporto viene utilizzato da persone fisiche per una navigazione unicamente in acque marittime o interne, senza fini di lucro.
Per uso commerciale si intende l’utilizzo per fini di lucro da parte di persone fisiche o giuridiche, nonostante venga compiuto da persone fisiche che possiedono il mezzo per una navigazione ad uso privato.
Dunque, l’uso commerciale si determina quando i mezzi da navigazione da diporto vengono utilizzati:
come oggetti di contratti di locazione o noleggio;
al fine dell’insegnamento professionale;
come unità di appoggio di centri di immersione/addestramento subacqueo a scopo sportivo o ricreativo.
É fondamentale avere chiara questa distinzione, poiché è attraverso queste norme che vengono stabilite le sanzioni dal punto di vista civilistico, amministrativo e fiscale.
La “nautica da diporto” richiede un tipo particolare di patente: per la conduzione di natanti e imbarcazioni da diporto è necessaria la patente nautica di categoria A.
Per avere maggiori informazioni a riguardo e prepararvi all’esame insieme a noi, non esitate a contattarci!